Vela - Le Olimpiadi d'Italia

LE OLIMPIADI D'ITALIA
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Vela

Le classi presenti sullo sfondo magico del golfo di Napoli furono cinque: Finn (scafo monoposto a velatura ridotta dove conta moltssimo l'abilità del pilota), Flying Dutchman (barca biposto a scafo tondo, pesante circa 160 Kg.), Dragone (barca di circa 10 metri, con equipaggi di tre uomini), Star (barca biposto con scafo a spigolo e chiglia a pinna, con stazza di circa 630 Kg.) e 5,5 S.I. (barca di oltre 10 metri a chiglia). Le gare dell'Olimpiade "napoletana", organizzate dall'U.S.V.I. (Unione Società Veliche Italiane), prese il via con la cerimonia di apertura dei Giochi della Vela, la sera del 28 agosto, al porticciolo di Santa Lucia. Le regate si disputarono dal 29 agosto al 7 settembre.

Il 29 mattina, le bianche vele iniziarono la loro sarabanda olimpica sui tre campi di regata approntati dalla Marina Militare e distinti con tre diversi colori: azzurro per i Finn, giallo per le Star e i Flying Dutchman e il rosso per Dragoni e 5.5.

La prima regata si concluse con la vittoria dei danesi Berntsen, Hancke e Christensennella nella classe 5.5, nella Finn un altro danese, Paul Elvstrom, non ebbe difficoltà a ribadire la propria superiorità. Nella classe Star, grande clamore destò la vittoria dei sovietici Pinegin e Shutkov, nella classe Dragoni s'imposero i canadesi McDonald, Livingston e Norton. Infine nella Flying Dutchman il rodesiano-londinese Butler e il suo compagno Bevan sovvertirono i pronostici, precedendo i favoriti norvegesi (Lunde e Bergvall).





Alan David Butler e Chris Bevan

Nella seconda terza e quarta regata (30 e 31 agosto, 1 settembre) si ebbero alterni risultati, soprattutto per le diverse condizioni del mare in quei giorni. Il 5 settembre la qunta regata iniziò a mezzogiorno. Il mare era calmissimo e una leggera brezza da sud-ovest, che poi sarebbe salita a dodici nodi, gonfiava le vele, così nella Star gli italiani Straulino-Rolando, che erano stati la sorpresa in negativo fino a quel momento, riemersero dagli abissi aggiudicandosi nettamente la regata, una vittoria che non valse loro il rientro in zona podio. Nella Flying Dutchman la prova fu vinta dai norvegesi Lunde-Bergvall che aumentarono in tal modo le loro chance per l'oro. Si regalarono dei momenti di gloria sia Kenneth harrison Albury, uno dei pucanieri delle Bahamas, nella classe Finn e gli inglesi Graham Hargrave Mann, Jonathan Janson e Ian Morton Hannay tra i Dragoni. Nella 5.5 la barca a stelle e strisce (George Dwyer O'Day-James Hawley Hunt-David James Smith) vinse ancora guadagnando ancora punti sui danesi diretti rivali.

Agostin Straulino e Carlo Rolandi dopo la vittoria nella quinta regata

Mercoledì 7 settembre, alle 12,25 le vele olimpiche solcarono le acqua per l'ultima volta con mare forza uno e vento con velocità variabile dai 2 ai 7 metri.

Nella Flying Dutchman, i tedeschi Rolf Mulka e Ingo von Bredow dimostrarono tutto il loro valore acciuffando la medaglia di bronzo a spese dei rodesiani. L'oro andò ai norvegesi Lunde-Bergvall e l'argento ai danesi Fogh-Petersen.

gli americani George O'Day James Hunt David Smith

Nella 5.5, gli americani vinsero la regata e l'oro olimpico, relegando ai posti d'onore danesi (Berntsen-Hancke-Christensen) e svizzeri (Copponex-Metzger-Girard).




Tra i singolisti la regata andò al canadese Ian Bruce ma l'oro al danese Elvstrom e l'argento al sovietico Tšutšelov.

Paul Bert Elvstrøm

Tra i dragoni, gli argentini Chaves-Calegaris-Salas, leader della classifica, furono subito squalificati dalla giuria internazionale per avere "bloccato la partenza", questa decisione spianò la via verso la gloria al Principe Costantino ed ai suoi compagni Odysseus Eskidioglou e Georgios Zaimis, che andarono così ad ottenere la prima medaglia d'oro olimpica, dopo 52 anni di digiuno, per la sua nazione.

Nella Star gli americani Parks-Halperin si aggiudicarono la regata davanti a svizzeri, portoghesi e tedeschi, conquistando il bronzo. I sovietici Pinegin-Shutov arrivati quinti, conquistarono l'oro, lasciando l'argento ai portoghesi Mario e Jose Quina.

i sovietici
Timir Pinegin
Fyodor Shutkov

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