Pentathlon Moderno - Le Olimpiadi d'Italia

LE OLIMPIADI D'ITALIA
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Pentathlon Moderno

Nel Pentathlon Moderno, trattandosi di uno sport prettamente militare, i favoriti erano i team delle squadre dell'est europeo, con in testa sovietici ed ungheresi.

La corsa al titolo olimpico partì il mattino del 26 agosto, con la prova di equitazione a Passo Corese, una corsa veloce di 4,7 chilometri con 25 ostacoli. In questa prova, calcolati tempi e penalità, si impose il messicano Sergio Escobedo in sella ad Aletta. Il Messico e l'Argentina si piazzarono al comando della classifica provvisoria a squadre.

Il giorno dopo, al Palazzo dei Congressi, si disputò la prova di "scherma". Era questa una disciplina molto favorevole agli ungheresi ed dinfatti conquistarono la prima, la seconda e la sesta posizione con Nagy, Nemeth e Balczo. Nella classifica generale si portò in testa il messicano Antonio Almada in virtù di un quinto posto, ma alle sue spalle incalzavano già i magiari.

Per la terza prova, il tiro, gli atleti si trasferirono al Poligono Umberto I. Si dovevano sparare venti colpi in quattro serie ad un bersaglio posto a 25 metri di distanza. Al primo posto si piazzò il messicano Escobedo seguito dal polacco Mazur e dall'americano Beck. Nella prova a squadre i migliori furono i polacchi, poi americani e finlandesi. A quel punto la classifica per nazioni vedeva in testa l'Ungheria, seguita da americani e messicani. Nella classifica individuale si portò al comando il messicano Escobedo, grazie alle sue vittorie nell'equitazione e nel tiro.

Il 30 agosto, lo  Stadio del Nuoto ospitò la quarta prova: 300 metri stile libero da farsi in un tempo di quattro minuti, che assegnava 1000 punti con un aumento o diminuzione di 5 punti per ogni secondo in più o in meno. Vinse l'ungherese Balczo con 1075 punti davanti al sovietico Novikov ed agli american Jack Daniels e Robert Beck (ora primo nella classifica generale provvisoria), quinto Riera e sesto Nemeth. Escobedo fini quarantanovesimo e scomparì dalla classifica.

Con i tre ungheresi da battere, il 31 agosto i pentatleti partirono ad intervalli di un minuto per l'ultima prova, la più massacrante, i quattro km. di corsa tracciati sul campo in saliscendi dell'elegante circolo del Golf dll'Acqua Santa. Allora non era come oggi, ed il punti, ottenuti attraverso il tempo che si impiegava a fare il percorso, andava a sommarsi ai punti precedenti. La regola prevedeva 1000 punti per un tempo di 15 minuti e 3 punti in più o in meno per ogni secondo di scarto.

Almada (secondofino a quel momento), fornì una brutta prova. Vinse la gara il sovietico Novikov con dieci secondi sul magiaro Balzco,  poi il polacco Przybilsky, il giapponese Uchino ed a seguire Selg e Tatarinov che completarono l'ottimo risultato di squadra sovietico. Agli ungheresi Nemeth e Nagy fu sufficente piazzarsi settimo ed ottavo per vincere le medaglie d'oro e d'argento. Beck riuscì per un soffio a difendere il bronzo. Nella classifica a squadre, naturalmente, vinsero gli ungheresi davanti a sovietici ed americani.

Ferenc Nemeth e Andras Balczo

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