ECCO CORTINA
Cortina voleva le Olimpiadi. L'occasione propizia venne dalla sessione del C.I.O. che si ebbe a Roma dal 24 al 29 aprile 1949. Una competizione disputata in «casa propria» - come si dice in gergo sportivo - ha le migliori probabilità di concludersi a favore della parte ospitante. Dinanzi ad un consesso di ben 41 membri del C.I.O. presieduto ancora dal sig. Edstroem, le buone ragioni di Cortina furono esposte da una Delegazione composta dal Sindaco di allora, signor Giuseppe Ghedina, dal sig. Otto Menardi, dal cav. Federico Terschak e dal Consigliere sig. Giuseppe Recafino, assistiti e guidati dal C.O.N.I. e per esso dal Presidente avv. Giulio Onesti e dal Segretario Generale dr. Bruno Zauli. Ed infatti con la votazione effettuata il 27 aprile, al primo turno, i Giochi invernali 1956 furono attribuiti a Cortina d'Ampezzo con 31 voti, contro 7 di Montreal, 2 del Colorado ed 1 di Lake Placid. È superfluo dire che pure in questa circostanza il Conte Alberto Bonacossa, assecondato dal Conte Paolo Thaon di Revel, si era adoperato nel modo migliore per conseguire il risultato tanto atteso e, con esso, la valorizzazione degli sport invernali in Italia. La sua idea diventò una grandiosa realtà, ma egli non vide i Giochi di Cortina: morì a poco meno di 70 anni, il 30 gennaio 1953.