Pallacanestro - Le Olimpiadi d'Italia

LE OLIMPIADI D'ITALIA
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Pallacanestro

Con quasi cento nazioni affiliate alla Federation Internationale de Basketball Amateur, la kermesse romana fu anticipata da qualificazioni che ebbero il loro grado finale in un torneo a Bologna, giocato nel modernissimo Palasport, dove si stabilirono le ultime cinque squadre che avrebbero partecipato al torneo olimpico romano (Cecoslovacchia, Spagna, Ungheria, Jugoslavia e Polonia). Anche per questa edizione dei Giochi come nelle quattro edizioni precedenti, la grande favorita era la nazionale statunitense che disponeva di dodici elementi uno più talentuoso dell'altro (Darrall Imhoff, Adrian Smith, Burdette Haldorson, Oscar Robertson, Terry Dischinger, Jerry Lucas, Robert Boozer, Lester Lane, Walter Bellamy, Allen Kelley, Jerry West, Jay Arnette), gli unici a coltivare speranze di battere gli americani erano i sovietici.

Il torneo partì il 26 agosto con incontri in tutti e quattro i gironi. La prima e la seconda fase del torneo si svolse al Palazzetto dello Sport, la terza al Palazzo dello Sport, una volta liberato dal torneo di pugilato.

Nel gruppo "A" gli USA non ebbero difficoltà a mettere sotto Italia, Ungheria e Giappone, realizzando uno scarto di oltre 40 punti di media a partita; nel girone "B", il più equilibrato, Cecoslovacchia e Jugoslavia la spuntarono su Francia e Bulgaria; nel girone "C" il Brasile ebbe ragione dell'URSS a scapito di  Messico e Portorico; nel girone "D", nettamente il più debole, vide passare Polonia e Uruguay ai danni delle Filippine e della Spagna.

I due gironi di semifinale per assegnare i posti dal primo all'ottavo posto partirono il 1 settembre. Nel girone "A" furono inseriti Brasile , Cecoslovacchia, Italia e Poolonia, nel girone "B" gli USA, l'URSS, la Jugoslavia e l'Uruguay.

Nel primo girone, la grande sorpresa venne dalla squadra di casa. Gli italiani, battendo la Cecoslovacchia, raggiunsero il gironcino di finale assieme al Brasile. L'altro girone, come ci si aspetteva, fu dominato dagli americani che nelle tre partite segnarono la bellezza di 293 punti. Ma il momento di maggior interesse di questo girone, fu quando si sfidarono USA ed URSS. Il match cadde la sera del 3 settembre. Il Palazzo dello Sport era strapieno, i bagarini fecero affari d'oro e i prezzi dei biglietti, difficili da trovare, salirono alle stelle. Come da programma, alle 23 in punto, i due team scesero sul parquet. I sovietici avevano preparato la loro partita avendo come obiettivo principale quello di bloccare il fenomeno americano Oscar Robertson. Ma Robertson (16 punti) oltre che da tiratore qual'era, si trasformò in un eccezionale assist-men, agevolando quegli altri due fenomeni di West (21 punti) e Lucas (12 punti) che, grazie ai suoi movimenti ed ai suoi passaggi, divennero dei veri e propri cecchini e la partita si chiuse con un netto 81 a 57 per gli americani.

sopra Jerry West e Oscar Robertson, a destra Jerry Lucas

Nel final round, comprendente USA, URSS, Brasile e Italia, non ci furono sorprese. L'8 settembre l'URSS piegò il Brasile in quella che fu forse la più bella ed emozionante partita del torneo, vinta dai sovietici per 64 a 62 grazie ad un tiro libero negli ultimi secondi di gara. Gli USA superarono facilmente l'Italia per 112 a 81, dando spazio alle riserve. Sabato 10 i sovietici rintuzzarono il tentativo degli italiani di strappare loro il bronzo e gli americani, giocando come un gatto con il topo con i brasiliani, si aggiudicarono la partita (90-63) e l'oro olimpico.

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