Altri documenti
Per far comprendere quanto rigidi fossero i controlli agli accessi degli impianti durante i Giochi e quanto meticolosi dovevano essere i funzionari del Comitato Organizzatore che avevano il compito di rilasciare i permessi, basta leggere cosa era stato scritto nella tessera dei giornalisti sportivi accreditati presso il C.O.N.I., nell'anno 1960; essi, quell'anno, avevano accesso a tutti i posti riservati alla Stampa Sportiva, in tutte le manifestazioni sportive che si svolgevano in Italia, esclusi i Giochi Olimpici, dove occorreva la speciale Carta di Identità di cui abbiamo detto in precedenza.
Le Carte di Identità non erano gli unici documenti ufficiali rilasciati dal Comitato Organizzatore, utili per gli accessi agli impianti sportivi durante i Giochi Olimpici. Molti altri documenti furono distribuiti ad atleti, giornalisti, personalità, enti etc., a cominciare dal tesserino con relativo pin per i "P.A.", i Probabili Atleti Olimpici Italiani, queste persone che, in teoria, sarebbero potuti diventare dei partecipanti ai Giochi (come mai avesse questo tesserino anche il Presidente del CONI Onesti o un dirigente della Federazione Sport del Ghiaccio di Cortina non si comprende).
Sempre per poter accedere al Villaggio Olimpico e magari conferire con coloro che vi lavoravano o alloggiavano, venivano rilasciati dei lasciapassare giornalieri a cura della Direzione del Villaggio; solo nel caso in cui si volesse incontrare un atleta, occorreva anche il nulla osta del Capo Missione della nazione interessata.
Il giorno di arrivo a Roma, prima che venissero consegnati i documenti ufficiali, gli atleti ed i dirigenti delle varie nazioni erano stati forniti di un tagliando con il quale potessero accedere al Villaggio Olimpico che, presentato all'ufficio preposto, permetteva di ricevere la Carta di Identità Olimpica.
Un altro Documento Ufficiale ma provvisorio, in quanto valido solo per il periodo dei Giochi, era la tessera di riconoscimento rilasciata dal Comitato Organizzatore ai vari funzionari che lavoravano al Foro Italico ed assegnati alle Sezioni che si occupavano dell'Organizzazione dei Giochi.
Molti dei giornalisti stranieri, durante le Olimpiadi di Roma, poterono usufruire degli alloggi ubicati al'interno dei Centri Stampa della Domus Mariae e della Domus Pacis. Quelli che non trovavano alloggiamento all'interno di quelle strutture, venivano smistati in Alberghi o strutture della capitale italiana.