Sciabola
Terminate le prove per le due specialità "elettriche", toccava ora alla sciabola, l'arma bitagliente, quella d'elezione degli ungheresi, che alle Olimpiadi vincevano ininterrttamente il torneo individuale dal 1924 e quello a squadre dal 1928. I turni eliminatori, iniziati l'8 settembre, così come quelli di semifinale, 9 settembre, filarono lisci ed in finale giunsero i favoriti, due per ogni scuola che primeggiava in questa specialità: quella ungherese (Karpati ed Horvath), quella polacca (Pawlowsky e Zablocky) e quella sovietca (Tyshler e Rylskyi), più l'italiano Calarese ed il francese Arabo.
Karpati si aggiudicò l'oro con cinque vittorie, subendo solo da Calarese e da Rylskiy, il suo compatriota Horwath, il francese Arabo e l'italiano si giocarono le atre due medaglie in un ulteriore spareggio che consegnò la doppietta ai magiari ed il bronzo a Wladimiro Calarese.
L'ultima gara maschile, la sciabola a squadre, vide avvicendarsi sulle pedane concorrenti di 16 paesi. L'Ungheria, favoritissima, presentava la medaglia d'oro e quella d'argento dell'individuale e poi altri quattro schermidori, tutti con importanti esperienze in molte edizioni delle Olimpiadi, qualcuno addirittura dal 1932 (Aladár Gerevich era alla sua sesta Olimpiade e Pal Kovacs alla quinta). I magiari s'imposero 9 a 7 nella finale sui polacchi, mentre l'Italia soffiò agli Stati Uniti la medaglia di bronzo.
L'assalto tra Ferrari (ITA) e Arabo (FRA) nel torneo a squadre
L'Italia conquista la medaglia di bronzo battendo gli USA
Pal Kovacs
Tamas Mendelenyi