Donne
A Roma '60, in campo femminile, nessuno pensa possibile che i due titoli sarebbero sfuggiti alle americane, niente lasciava presagire sorprese. La gara di finale del trampolino di 3 metri, si svolse il 27 settembre con inizio alle 15,50. Dopo i tuffi eliminatori e di semifinale era emersa una classifica assolutamente spiazzante per le americane, con la Pope e la Willard relegate in quarta e sesta posizione e la tedesca Kramer in prima, davanti alla sovietica Krutova ed alla canadese McDonald. Nel finale, che prevedeva tre tuffi, la Kramer incrementò il vantaggio sulle altre. La Pope rimontò fino a guadagnare l'argento e la Ferris agguantò il bronzo.
Le prestazioni della tuffatrice di Dresda Ingrid Kramer, scatenarono nella fantasia dei giornalisti tedeschi un tale entusiasmo da riempire decine di pagine per raccontare le vittorie della giovanissima atleta venuta dall'Est. Il giornale "Neues Dutschland", per esempio, così descrisse la gara della Kramer dal trampolino "Fino a poco fa era appoggiata alla recinzione, con il suo accappatoio turchese, il cappuccio sulla tsta, le braccia incrociate, senza pensieri, come una qualsiasi delle innumerevoli, anonime, giovani sirene che escono dall'acqua da una delle centinaia di migliaia di piscine sparse in tutte il mondo, avvolgendosi in un telo da baggno, ma d'improvviso, si toglie l'accappatoio, il corpo è teso nel costume azzurro, e come nuotasse nell'ariaha accennato i movimenti del suo salto una, due volte, come fa a ogni prova. Poi si è arrampicata sugli scalini della torre fino ai tre metri. E mentre i giudici, raccolti sotto grandi tendoni colorati a proteggersi dalla furia del sole accecante, fissavano su di lei la loro attenzione, mentre sul tabellone elettronico si accendeva e brillava il suo nome, mentre diecimila spettatori, nello Stadio del Nuoto, inondato di luce, trattenevano il fiato, ella si è librata in aria. E d'improvviso è diventata colei che si distacca da ogni altra, la superiore, l'impareggiabile, la migliore tuffatrice dal trampolino del mondo, che andava a cogliere il trionfo della sua vita. Come una freccia si è conficcata nell'acqua, la cui superfice benevolmente l'ha accolta e, quando il suo volto giovane e fresco è riemerso, il biond dei suoi capelli pareva irradiare una luce due volte ppiù intensadi prima. La conferma del cervellone elettronico era una pura formalità. Il giubilo della folla, i canti incessanti, l'entusiasmo incontenibiledi quelli che erano fin quì giunti a seguirla, già da gran tempo l'avevano annunciato: Ingrid Kramer, la studentessa diciassettenne della Repubblica Democratica tedesca, era emersa dall'acqua come la ragazza d'oro."
Anche se lì terminava la serie d'oro statunitense, ininterrotta dall'edizione delle Olimpiadi di Anversa del 1920, Paula Jean Myers Pope, finita seconda, non era delusa: "Mi ha battuto nettamente dal trampolino" disse in seguito riferendosi alla Kramer. "Io ho preso la medaglia d'argento e sono molto contenta". In parte la sua soddisfazione era dovuta al fatto che la sua specialità era la Piattaforma, lì sperava di riscattarsi vincendo l'oro. Ma anche dalla Piattaforma, la tedesca si ripetè, ed ancora una volta l'americana si dovette accontentare della medaglia d'argento.