Cassius Clay - Le Olimpiadi d'Italia

LE OLIMPIADI D'ITALIA
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Cassius Clay

"E' alto, ha una struttura fisica magnifica, si muove con leggerezza ed ha un senso eccellente della distanza", così c'era scritto in una relazione dei tecnici sovietici in vista del match del 1° settembre tra Cassius Clay ed il loro miglior pugile: Gennady Shaktov, un veterano delle Olimpiadi, che aveva vinto a Melbourne l'Oro nei medi, ma ora era passato nella categoria superiore. Clay aveva già vinto un incontro, il 30 agosto, eliminando un belga possente che si chiamava Yvon Becaus con un gancio sinistro ed un destro incrociato a metà della seconda ripresa. Shaktov, come Clay, preferiva battersi a distanza, servendosi di jab improvvisi e potenti ed un gioco veloce di gambe, ma il fatto di essere molto più basso di Clay lo frustrava. Tenendo Shaktor a distanza, Clay riusciva a raggiungerlo con colpi singoli mentre Shaktov non riusciva nemmeno a toccarlo. Alla fine del match il sovietico ebbe a dire "Sono un medio che ha perso con un eccellente massimo leggero, non è una vergogna perdere da un pugile così"

sopra Cassius Clay al Palazzo dello Sport durante le operazione del peso e, accanto, durante una fase dell'incontro di semi-finale contro Madigan

5 settembre 1960, ora in finale, il diciottenne di Louisville doveva vedersela con l'esperto mancino polacco Pietrzykowski, che era stato tre volte campione d'Europa ed aveva preso il bronzo a Melbourne. Tutti sapevano che Clay era il miglior pugile di quella categoria di peso ma anche che quella categoria aveva i talenti più fulgidi. Nell'incontro precedente di semifinale (3 settembre), Clay si era battuto con Tony Madigan, australiano ma che si allenava negli USA, un pugile freddo ed esperto, esattamente come ll polacco che aveva ora di fronte, tanto che chi aveva assistito a quell'incontro pensava che Madigan avrebbe potuto battere Clay.

Finale pesi massimi leggeri: Cassius clay contro il polacco Pietrzykowski

Pietrzykowski presentava l'ulteriore inconveniente di essere alto e mancino e nella giovane carriera di Clay una delle sconfitte più nette l'aveva subita da un pugile alto e mancino durante i trial panamericani. Nei primi due round della finale non accadde quasi nulla. Pietrzykowski si teneva indietro aspettando un'apertura della guardia dell'avversario e Clay che con la sua velocità riusciva ad evitare il sinistro del polacco, anche tenendo i guantoni bassi. Esibiva il suo gioco di gambe danzando sulla sinistra, saltando sulla destra, poi dentro per un colpo improvviso. Le due riprese furono quasi pari. Nella terza ripresa Clay si scatenò, cominciando a piazzare i suoi colpi a grappoli, ha tempestato Pietrzykowski di pugni seguendolo per tutto il ring, il sangue ha preso a scorrere dal naso e dalla bocca del polacco, e solo il suo grande coraggio gli ha permesso di continuare e restare in piedi.

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