27 agosto
Alle Olimpiadi di Roma il terzo grande sport olimpico, il nuoto, fu come sempre territorio di conquista per statunitensi, 9 ori su 15, e australiani, 5 ori; vi furono ottime gare e 7 primati mondiali furono migliorati (3 in campo maschile, 4 in quello femminile).
Sabato 27 agosto gli spalti del nuovo Stadio del Nuoto accoglievano più di 10.000 apassionati in quella prima serata di gare olimpiche. La prima finale era quella dei 100 metri stile libero uomini ed era già una sfida tra americani ed australiani rappresentati in quella gara, rispettivamente, da Lance Larson e John Devitt, terzo incomodo il brasiliano Dos Santos, gli altri finalisti erano gli ungheresi Hunter e Dobayil, il canadese Pound, il sudafricano Burer e lo svedese Lindberg. Si tuffarono in acqua alle 21,10 e subito il brasiliano tentò una fuga, immediatamente stoppata dai due favoriti. Poi fu Devitt che prese una trentina di centimetri di vantaggio, ma Larson non si fece sorprendere e rintuzzò l'attacco del suo rivale. L'acqua si gonfia di schiuma nella vasca di ritorno. Devitt è nella corsia 3, Larson nella 4. Si battono furiosamente fianco a fianco fino all'arrivo. Larson spinge con tale forza che potrebbe sfondare la parete della vasca, poi scivola avanti e tocca sotto l'acqua. Devitt, invece, sollevò un grande spruzzo e colpì con rabbia il bordo della vasca. Larson era sicuro di aver vinto, ma anche Devitt ebbe la stessa sensazione tanto che andò a congratularsi con l'americano. Ma i giudici, dopo diversi conciliaboli, assegnarono (ingiustamente) la vittoria all'australiano smentendo i cronometri e.... l'evidenza.
Dopo i 100 metri maschili, partì la finale dei 200 metri rana donne. Tra i tempi di qualificazione spiccava il 2' 52" (nuovo record olimpico) della tedesca Wiltrud Urselmann, ma la grande favorita per la vittoria finale rimaneva la britannica Anita Lonsbrough, che aveva da poco stabilito il record del mondo delle 200 yards. La gara fu incredibilmente dura, la Urselmann coprì i primi cento metri in 1'20"2, dietro, molto indietro nuotava la Longsbrough in 1'22"4. Alla terza virata la britannica lanciò il suo attacco alla Urselmann che, stimolata, accellerò per l'ultima e decisiva vasca. A venticinque metri dall'arrivo la Longsbrough era nettamente davanti, mentre la Urselmann tentava un ultimo, disperato contrattacco nelle bracciate finali.Vinse come da pronostico la britannica con il tempo di 2'49"5, nuovo record del mondo, con la Urselmann anche lei sotto il vecchio primato per due decimi di secondo. Terza l'altra tedesca Barbara Goebel.