Ufficiale
Il 31 gennaio 1957 fu indetto dalla Sezione Arte un «Concorso a premi tra gli artisti di nazionalità italiana per il manifesto destinato alla esaltazione dei Giochi della XVII Olimpiade». Il bando prevedeva che i bozzetti dei concorrenti avrebbero dovuto rappresentare una allegoria con i seguenti elementi essenziali: a) l'idea dello sport olimpico in Roma; b) i cinque anelli olimpici; c) la scritta «Giochi della XVII Olimpiade - Roma - MCMLX». Concluso senza un vincitore, la giuria invitò a una nuova gara i migliori 12 pittori cartellonisti italiani (Erberto Carboni, Carmelo Cremonesi, Augusto Favalli, Paolo Garretto, Marcello Nizzoli, Saverio Pozzatti, Gian Rossetti, Armando Testa, Pino Tovaglia, Dante Vernice, Luigi Veronesi e Franco Grignani). La Giuria, esaminando le opere, ravvisò nell'opera di Armando Testa di Torino la migliore soluzione artistica fra quelle presentate, ma il Comitato per l’Arte, pur assegnadogli il premio, gli chiese di modificare il bozzetto prima dell'approvazione. Il manifesto finale raffigurava il cosiddetto “Capitello del Belvedere”, sormontato dalla Lupa Capitolina. Sul capitello, rinvenuto alle Terme di Caracalla, un atleta vittorioso s’incoronava con la mano destra, stringendo un ramo di palma con la sinistra. Del manifesto vennero stampate 290.000 copie in 11 lingue (83.000 in italiano).
Armando Testa making his first Olympic poster.
Armando Testa and his Olympic poster.
Armando Testa's poster, winner of the first Olympic poster competition.
Il poster mostra la parte superiore di una colonna, decorata con figure umane sormontata da una lupa che sta allattando due bambini: Romolo e Remo, i gemelli che rappresentano il mito popolare della fondazione di Roma. Il testo, le date e gli anelli olimpici completano il quadro.
Una colonna romana con nella parte superiore il famoso "Capitello del Belvedere", che oggi decora un palazzo Vaticano, provienente da una delle colonne monumentali delle palestre delle Terme di Caracalla. Qusto capitello rappresenta l'apoteosi di un atleta vincente che, secondo l'uso ed i riti dell'antica Roma, si incorona con la mano destra e tiene la palma della vittoria nella sinistra.
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Disegno di: Armando Testa
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