Cerimonia di apertura - Le Olimpiadi d'Italia

LE OLIMPIADI D'ITALIA
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Cerimonia di apertura

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Giovedì 25 agosto - Stadio Olimpico di Roma - I cancelli aprirono alle 15,00 e i 80 mila spettatori presero posto. Alle 15,45 le squadre delle Nazioni si mossero a piedi dal Villaggio Olimpico verso lo Stadio, incolonnate secondo l'ordine di sfilata. Afgani, bulgari, cubani, danesi, etiopi, finlandesi e tutti gli altri dietro sfilarono come un nastro umano che passava sul Tevere a Ponte Milvio e fluiva verso il Foro Italico, per affollarsi sul prato dello Stadio dei Marmi in attesa dell'ultimo tratto della sfilata che avrebbe aperto la XVII Olimpiade.

La sfilata delle squadre tra il Villaggio Olimpico e lo Stadio

Giappone

Etiopia

Italia

India

Stati Uniti

Ghana

Liberia

Unione Sovietica

Polonia

Pakistan

Francia

Una settimana prima, il 18 agosto, reparti della  "ROM" avevano provato la sfilata e tutti i dettagli dell'ingresso allo Stadio erano stati sistemati.

Dopo una breve sosta all'adiacente Stadio dei Marmi, le squadre potevano accedere nell'anello dell'Olimpico, dove marciarono alla cadenza di 120 passi al minuto. Subito dopo la Grecia, cui spettava l'onore di sfilare per prima come antica madre del'Olimpiade, le altre nazioni si succedevano in ordine alfabetico, secondo la versione italiana del loro nome.

Le squadre sfilano dentro lo Stadio Olimpico

Ad un certo punto della sfilata, ecco comparire la squadra della Repubblica di Cina ma il cartello che li precedeva diceva chiaramente "Formosa", dato che era stato proibito alla delegazione proveniente da Taiwan di sfilare con il cartello della Repubblica di Cina. Quando questa delegazione passò davanti alla tribuna delle autorità, il funzionario che marciava immediatamente dietro il cartello della denominazione dispiegò e mostrò un grande foglio bianco con su scritto, a mano, "UNDER PROTEST". Tenne sollevato il cartello per circa 150 metri, prima di ripiegarlo e di rimetterselo in tasca. La delegazione italiana, con le sue giacche azzurre e i pantaloni bianchi così come i cappelli, chiuse la sfilata.

Alle 17e15, mentre sul tabellone compariva la storica dichiarazione di De Coubertin "L'importante nei Giochi Olimpici non è vincere bensì prendervi parte", dal palco presidenziale scesero Giulio Andreotti e Avery Brundage rispettivamente presidente del C. O. e presidente del C.I.O. per i loro discorsi. Andreotti indirizzò un saluto ai partecipanti mentre Brundage, presa la parola, invitò il Presidente della Repubblica italiana a proclamare l'apertura dei Giochi. Sono le 17e46 quando il Presidente Giovanni Gronchi, avvicinatosi al microfono, dichiarò aperti i Giochi celebranti la XVII Olimpiade dell'Era Moderna. Seguì l'alzabandiera del vessillo olimpico, portato orizzontalmente da otto atleti e il giuramento di Giorgio Consolini, contemporaneamente cinquemila colombi prendono il volo invadendo il cielo dello stadio.

tre immagini dello Stadio Olimpico durante la Cerimonia di Apertura

Il palco presidenziale e la dichiarazione di apertura pronunciata dal Presidente Giovanni Gronchi

Poi, portato orizzontalmente da 8 atleti e scortato dai marinai, arrivò il vessillo olimpico che venne issato sul pennone centrale, seguì la consegna della bandiera da parte del sindaco di Melbourne a quello di Roma ed il giuramento di Giorgio Consolini mentre cinquemila colombi prendevano il volo, invadendo il cielo dello stadio.

L'arrivo del vessillo Olimpico allo Stadio
Il sindaco di Melbourne consegna la bandiera olimpica al suo collega di Roma Cioccetti
foto del giuramento di Consolini

3 riviste con in copertina il giuramento di Consolini

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